Charlie Brown
"Solo gli imbecilli non hanno dubbi"
"Ne sei sicuro ?"
"Non ho alcun dubbio!"
(Luciano De Crescenzo)
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Gli spettatori avanzano nel corridoio che divide il foyer del teatro dalla platea. Da un primo sguardo il percorso sembra essere lungo, ma è solo un'impressione.
Come sembra essere un'impressione il "manichino" che staziona all'ingresso della sala mentre aspetta che gli spettatori prendano posto. Ma è solo la maschera.
Solo che ha un che di inquietante.
Indossa una divisa nera, pantaloni e giacca allacciata con bottoni a doppio petto, e il volto coperto. Da una maschera, appunto. Una maschera bianca, antigas.
Ce ne sono tante che gironzolano sparse nella platea, un ambiente semibuio avvolto da luci rosse e una nebbia sottile. La gente è alla ricerca del proprio posto assegnato, ma la presenza delle maschere incombe dietro le loro spalle. Seguono ognuno come un'ombra, fin quasi dentro la toilette, e s'infilano tra le file delle poltrone – come a confondersi col pubblico – per "assistere" allo spettacolo. continua a leggere
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«In tribunale non vince la verità migliore, ma la bugia raccontata meglio»: è un assunto del magistrato, scrittore, ex commissario di polizia e consigliere di Stato Francesco Caringella. È anche una riflessione che solletica il cervello degli spettatori che, in sala, assistono alla pellicola di Stefano Cipani Educazione fisica, scritta dai fratelli D'Innocenzo.
La vicenda del film, però, non si svolge in un’aula di tribunale ma nella palestra di una scuola: un luogo che diventa luogo dell’orrore e, di conseguenza, il posto dove va fatta giustizia. continua a leggere
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Il buio, contrapposto alla luce. La coltre della notte per nascondere il lavoro sporco, per coprire la colpa, per passare inosservati agli occhi di chi vive al calar del sole. Ma il cielo della notte non è il cielo di una stanza dove puoi nascondere chi sei, e quella di Amore è una notte infinita.
Andrea di Stefano, al suo terzo film in veste di regista, dirige L’ultima notte di Amore: un thriller che lascia l’amaro in bocca, che appassiona e poi abbandona, accoglie di nuovo e allontana. Tutto basato su sensazioni che hanno il loro punto di forza nell’interpretazione dei personaggi, a partire da Pierfrancesco Favino. continua a leggere
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La Ciociara è forse uno degli spettacoli più cari a Caterina Costantini, mastodontica interprete che veste i panni della protagonista Cesira, ruolo affidato a Sophia Loren nella pellicola del 1960 di Vittorio De Sica. Ad affiancare questa grande artista sul palco è un'altra grande interprete, Lorenza Guerrieri mentre per la prima volta in scena nella parte di Rosetta troviamo Flavia De Stefano che ne incarna tutta l'innocenza della fanciullezza.
La Ciociara è la rappresentazione più realistica e, mai come oggi, più attuale del tempo contemporaneo. continua a leggere
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