Charlie Brown

"Solo gli imbecilli non hanno dubbi"
"Ne sei sicuro ?"
"Non ho alcun dubbio!"
(Luciano De Crescenzo)



Il Premio I Fiori Blu di Foggia


Autrice : Carla Iannacone | Categoria : Storie di libri e di teatro | Commenti pubblicati dagli utenti : 0 | Data pubblicazione : 27/08/24

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Ossequi


Si tu vales bene est, ego valeo.

A settembre ricomincia Amici e tutta la trafila dei programmi superstar, supertalenti, super over, post office targati Maria De Filippi.

Non che mi importi qualcosa, senza offendere nessuno tantomeno Maria, ma è proprio per la padrona di casa che voglio spendere due parole.

Cominciamo col dire che non sono un’appassionata dei programmi che ho testé citato. Seguo ogni tanto Amici perché mi piacciono la musica e la danza (un tempo seguivo tutte le puntate di Ballando con le stelle, ho frequentato e frequento corsi di ballo latino americani dove ballo con un gruppo di scellerate, ma di questo ne parlerò prossimamente), e nemmeno arrivo alla fine della puntata che spengo la TV.

La ragione è delle più scontate: non mi piace la polemica, gli strilli, gli insulti, il parlare l’uno sopra l’altro in un contesto dove chi ascolta (ammesso che ci sia qualcuno che ascolti) non capisce una mazza. In parole povere, non mi piacciono e non seguo programmi che servono solo ad esaltare il proprio ego e la propria vanità.

Amici è uno di questi. Ci sono dei professori di danza e di canto (e quindi è giusto che ci sia una valutazione, ma non trovo corretto che la valutazione esuli da un esame obiettivo e concreto delle capacità di un ragazzo/ragazzo fino ad offenderlo e ad umiliarlo solo per raccogliere audience), c’è il pubblico in studio e a casa (e tra i due non si sa qual è peggio), ci sono gli allievi, e c’è una giuria esterna pronta a giudicarli (e qui casca l’asino, e anche qui il termine utilizzato non è casuale).

Passiamo avanti perché non è del target del programma che voglio discettare che, per essere un format di spettacolo, è pensato e realizzato anche bene, ma credo, e la si prenda come una umilissima opinione personale, che l’unico punto forte di tutto ciò stia proprio nella padrona di casa. Santa Maria di Mediaset.

Santa Maria perché l’appellativo se lo merita tutto. Può piacere e non piacere, ma nessuno può dire che non sia una donna capace, brava, brillante, intelligente e molto, molto, molto empatica.

Maria piace a tutti. Maria piace proprio per questo. Maria ascolta, osserva, capisce, previene, percepisce, consola, aiuta, raccoglie, cura. Maria è la persona che tutti vogliamo e che sogniamo al nostro fianco; per questo è venerata, ossequiata, esaltata. Per anni mi sono chiesta cos’è che avesse questa donna da ottenere così tanto successo, ammirazione, riscontro, amore e rispetto da parte del pubblico e non solo. Il mio errore era associarla ai programmi che conduce – è una considerazione stupida, banale, okay, prendetela come volete, ma trovo che siano discrepanti col suo modo raffinato di essere – arrivando alla conclusione affrettata, e pregiudicante, che persona/conduttore/conduttrice uguale programma.

Poi c’è stato un quid che mi ha fatto cambiare idea. L’ho osservata, e l’ho osservata bene. E mi sono accorta che non è come tutte le altre presentatrici e presentatori, perché lei è speciale. Non presenta, conduce. Ti conduce e introduce. Conduce gli allievi, gli ospiti, le comparse, e poi si fa da parte. Lascia fare, e parlare, a te (te inteso come il soggetto a cui dà la parola). E osserva. Lei non esiste più, diventa pubblico anche lei (quasi si surclassasse). Dice: “non sono io il protagonista, il protagonista sei tu e quindi a te spettano gli applausi, gli onori di casa, anche se sei a casa mia”.

Capite bene che un comportamento di tal genere non può che piacere, suscitare rispetto, devozione, deferenza da parte di chicchessia (voglio essere Maria De Filippi).

Non è un caso che tutti vogliono conoscerla, che quando si trovano al suo cospetto pare si trovano al cospetto della Madonna in carne ed ossa per far loro la grazia (e la grazia e i miracoli Maria di Mediaset li fa veramente, infatti si chiama Maria come la Madonna e tra un paio d’anni ce la ritroviamo nella nicchia delle chiese – al posto della Madonna – insieme a San Giuseppe, San Ciro, Sant’Antonio, San Rocco e San Giovanni).

Accendete un cero a Maria. Vuoi la grazia? Vai da Maria. Vuoi una spalla su cui piangere? Vai da Maria. Ti vuoi sposare? Vai da Maria. Vuoi cantare? Vai da Maria. Vuoi qualcosa, che vuoi, una parola di conforto? Ci pensa Maria. Hai un problema? Sta Maria, che problema c’è?

Tutti abbiamo una Maria nel cuore (avanti, chi comincia oggi la seduta psichiatrica di gruppo?).

Comunque Santi e scherzi a parte (scherza con i fanti ma non scherzare con i Santi e no, non è il programma Mediaset Scherzi a parte) sono dell’idea che bisognerebbe fare un fumetto su Maria. Non ci avete ancora pensato, eh?

Mi fa ridere che Luciana Littizzetto quando parla della Maria ne parla, ironicamente, come una che ‘n fa ‘n cazzo (sono stata volgare e me ne scuso, ma è per rendere e riprendere quello che dice la Littizzetto), “Lei conduce seduta su un gradino. Lei conduce guardando. Ogni tanto la inquadrano, giusto per contratto, lì col microfono in mezzo alle gambe, che pensa ai cacchi suoi. Insomma, lei guarda. Delle volte neanche dalla parte giusta. Seduta così, accasciata quasi, sembra una che ha appena perso il treno. La chiamassero a presentare Sanremo, si siederebbe in platea con una birretta. I cantanti entrano da soli, cantano, escono e lei ogni tanto annuncia con la voce di Rocky: pubblicità” (da Madama Sbatterfly di Luciana Littizzetto, ed. Mondadori, 2012).

Seduta che pensa ai cacchi suoi? Che fa Maria? Guarda? A Lucia’, se è cosa semplice quello che fa Maria perché gli altri non riescono a farlo?

Se mi chiedessero a quale vip vorrei somigliare risponderei senza remore Maria De Filippi. Dice: perché non Dua Lipa, Belen, Monica Bellucci, Elodie, Elisabetta Canalis, Miley Cyrus?  Perché voglio essere Maria. Mi piace Maria. (Che problemi avete?)

Ricordo una cosa che disse su di lei il compianto Maurizio Costanzo: «Toglietemi tutto, ma non toglietemi e non toccatemi Maria». Per la serie: quantunque accadesse l’apocalisse, quantunque avessi pure un rivale, ci fossero altri uomini, io Maria me la tengo lo stesso perché se me la togli mi togli l’aria, sono spacciato (Maria, io non esco).

La devozione pura. La Madonna. Appunto. (Mejo de questo che voj? Essere Belen?)

Un fumetto, un fumetto serve a Maria per consacrarla definitivamente e chiudere il cerchio della sua carriera.

E sono certa che ne sentiremo parlare.

Perché la Maria avrebbe avuto lo stesso successo di oggi, anche senza Maurizio Costanzo (il quale non è difficile capire perché l’adorasse così tanto).

Autrice : Carla Iannacone | Categoria : Pensieri | Commenti pubblicati dagli utenti : 0 | Data pubblicazione : 23/08/24

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La speranza è l'ultima a morire



Si tu vales bene est, ego valeo.

La notizia ha un che di formidabile, oltre ad essere originale. All’inizio pensavo fosse un fake, si sa internet ne è pieno, poi la faccenda mi ha strappato un sorriso.

Sto parlando del ladro che è stato sorpreso a rubare dal proprietario in un appartamento a Roma, nel quartiere Prati, e sarebbe riuscito pure a farla franca se non fosse stato “catturato” da un libro (si noti bene: ho usato apposta il verbo catturare perché poi il ladro è stato catturato dalla polizia, un arresto che gli è valso due volte insomma).

Il “colpevole” della storia si chiama Gli dèi alle sei. l’Iliade all’ora dell’aperitivo di Giovanni Nucci (l’autore, in un’intervista a Il Messaggero ha rivelato di voler regalare il libro al reo in modo che potesse finire di leggerlo in carcere). In sintesi, il ladro è entrato in un attico del signorile quartiere romano quando, rovistando tra i monili, gli abiti, i preziosi in casa, è stato attratto dal testo poggiato sul comodino della camera da letto; dopodiché, accomodatosi in terrazza, ha cominciato a leggere (qui tutti i dettagli).

A prescindere se l’opera sia interessante, piacevole, o meno (è un fatto che dovrò appurare), il fatto che questo tizio abbia cominciato a leggere perdendosi tra le pagine, e dimenticando il motivo per cui si è intrufolato nell’appartamento, è veramente bello.

Sia chiaro, non sto dicendo che rubare sia bello né che lo sia trovarsi un ladro in casa, ma il modo in cui è stato sorpreso dal proprietario (e soprattutto perché è stato sorpreso) è il più bel lieto fine di una storia (o di un reato, che non porta mai a nulla di buono né per la vittima né per il reo).

La vicenda infatti ha del paradossale, sembra davvero l’incipit di un romanzo alla Jonas Jonasson (vi pare che un ladro si mette a leggere mentre ruba?). Dico solo che a me la notizia è piaciuta tantissimo perché sono convinta – e questa storia ne è la dimostrazione – come ho sempre ribadito, ripetuto, sottolineato, evidenziato, enunciato, che i libri salveranno il mondo.

Dico di più. In questo caso, un libro non solo ha salvato la vittima dal furto, ma ha salvato anche il ladro, in tutti i modi in cui un uomo può essere salvato (parafrasando una battuta di Titanic di James Cameron).

I libri non sono solo àncora di salvezza, sono speranza di un futuro migliore.

Perché la speranza è l’ultima a morire.

Autrice : Carla Iannacone | Categoria : Riflessioni | Commenti pubblicati dagli utenti : 0 | Data pubblicazione : 23/08/24

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Stranieri


Che bello era sognarti di notte

la testa sul cuscino

la pelle accarezzata dalle lenzuola,

immaginare le tue mani di porcellana accarezzarmi le guance, le labbra, il collo,

molestarmi una spalla.

Avevo freddo

ti sei tolto la giacca

e sotto il bianco latte della luna

mi hai visto la schiena nuda

prendendoti cura delle mie debolezze e delle  mie paure.

Non ci siamo detti granché, 

non ci siamo detti nulla quella sera

raccontavano ogni cosa le nostre mani, le nostre bocche

sotto un cielo truccato di polvere di stelle

e lucidalabbra rosa luna alle due di notte.

E t'avrei baciato fino all'alba

fino a quando non mi avresti riportata a casa,

non è tra queste pareti, questi corridoi, queste finestre, questi lampadari

che voglio stare

ma vivere nelle tue braccia,

non conosco un posto al mondo migliore di questo

esplode il mio cuore quando poso l'orecchio

e sento esplodere il tuo amore in petto.

Com'era bello baciarti sopra il ponte

lontano dalla luce del lampione

mentre il silenzio defluiva lesto d'in su la corrente del fiume;

ti sgualcivo il colletto della camicia

infilavo una mano e ti toccavo il collo con le dita,

tra una pausa e l'altra tu mi guardavi

e mettevi il mio mondo sottosopra,

tra un bacio e l'altro tu mi toccavi

e ci amavamo più di prima, minuto dopo minuto,

ancora e ancora...

Ce l'avevi anche tu la paura d'amare

ma, in fondo, non mi hai mai detto niente

ti divertivi a scoprire e a immaginare

il mio corpo nudo baciato dalle tue mani di neve

perché il profumo dell'amore era forte.

Eravamo stranieri in terra straniera

e tu la mia dannazione...

Quando hai conosciuto i miei occhi la prima volta

ho capito che mi avevi trovata

ma eri troppo grande per pensare che mi avresti amata,

nei tuoi spazi, nelle tue reticenze, nei tuoi alibi

chissà chi o cosa occupava il primo posto nel tuo sonno

se dietro la scrivania ero già la tua malattia confusa tra i punti all'ordine del giorno.

Nella coltre di velluto nero della notte

ci arrischiamo ad amare,

finalmente posso stringerti

dirti a morsi quello che a parole non riesco a dirti,

mi chiamavi seta aprendomi ai segreti del tuo corpo

le tue mani che mi assaggiavano sulla stoffa dei vestiti,

le tue mani, le tue mani fiordilatte

sono tutto ciò che voglio.


                                                   (Charlie)

Autrice : Carla Iannacone | Categoria : Poesia | Commenti pubblicati dagli utenti : 0 | Data pubblicazione : 22/08/24

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Un grande successo



Credits: una tavola tratta da Diabolik è innocente, albo n. 9 del 1973

Autrice : Carla Iannacone | Categoria : Pensieri | Commenti pubblicati dagli utenti : 0 | Data pubblicazione : 22/08/24

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Essere Eva Kant



"Io non ho mai sognato di assomigliare a Eva.

Ma di essere lei, sì."

(Luciana Giussani)


Credits: l'illustrazione è di Antonio Muscatiello 

Autrice : Carla Iannacone | Categoria : Aforismi | Commenti pubblicati dagli utenti : 0 | Data pubblicazione : 21/08/24

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