Charlie Brown
"Solo gli imbecilli non hanno dubbi"
"Ne sei sicuro ?"
"Non ho alcun dubbio!"
(Luciano De Crescenzo)
È di poche ore fa la notizia che nel week end del 14-15 luglio c’è stata l’ennesima aggressione omofoba a una coppia formata da due ragazzi nella zona di Roma Eur solo perché passeggiavano mano nella mano di ritorno da una serata Lgbt+. Traduco per gli ignoranti (che ce ne sono fino a scoppiare): l’acronimo sta per lesbiche, gay, bisessuali e transgender, il segno più significa plus, cioè tutte quelle persone che non si identificano con nessun genere o chi, per caratteristiche fisiche visibili o invisibili, ha un corpo che non corrisponde alla definizione tipica dei corpi maschili o femminili.
Stando a quanto si legge dai media (sempre per una questione di correttezza: media si legge come si scrive e non “midia” perché media è il plurale di medium), ad aggredire la coppia è stato un gruppo composto da tre ragazzi e una ragazza che li hanno colpiti con calci e pugni. Una delle vittime è stata addirittura sferzata con una cintura mentre era a terra; la ragazza, la quarta componente del gruppo, ha pensato di dare il suo contributo colpendo ambedue con calci alla testa.
La coppia ha denunciato l’accaduto alla polizia, chiedendo anche l’aiuto del Gay Help Line.
La cosa che più ha rammaricato i due giovani è stata la totale indifferenza dei passanti di fronte all’accaduto che, invece di prestare soccorso, hanno preferito assistere alla scena di violenza filmandola e postandola sui social.
Ora, non è mia abitudine fare polemica ma mi sembrava doveroso sottolineare due cose. La prima è che i due ragazzi non davano fastidio a nessuno, in quanto non impegnati in slanci di affetto o effusioni in pubblico (e pure se avessero esternato i loro sentimenti, che ve importa? Perché può farlo un eterosessuale, che quanto a oscenità non è pari a nessuno, e non un omosessuale?). Seconda cosa – e la pongo in termini di domanda – vorrei tanto capire qual è il problema di certa “gente” che non ha una ceppa da fare a parte passare il tempo e divertendosi usando la violenza.
Vorrei dire sempre a questa “gente”: ma a parer vostro, i “pervertiti” come li chiamate voi, sono coloro che avete preso a calci, oppure voi che siete gli artefici di questi episodi che fomentano solo odio?
Sempre per una maggiore comprensione della terminologia, vorrei precisare che pervertito o pervertire discende dal latino pervertěre (perverto, pervertis, perverti, perversŭm, pervertěre) che significa rovesciare, sconvolgere, sovvertire, corrompere, distruggere, alterare. L’Accademia della Crusca (la più grande Accademia Linguistica del Mondo atta a studiare la lingua italiana e a mantenere puro l’idioma) elenca tante altre spiegazioni, tutte con accezione negativa (pervertito è chi tende a procurare dolore ed è incline al maligno, alla malvagità).
Io sarò pure ignorante su tante cose, però una risposta a questa domanda la vorrei: perché vi dà tanto fastidio l’amore?