Charlie Brown
"Solo gli imbecilli non hanno dubbi"
"Ne sei sicuro ?"
"Non ho alcun dubbio!"
(Luciano De Crescenzo)
Quando Angela Giussani creò Diabolik all’inizio non era prevista la presenza di una donna che affiancasse il criminale.
Il “fumetto del brivido” come si legge nell’occhiello – questo almeno fino al numero 28 perché dal numero 29 in poi sino ai giorni nostri è diventato “il giallo a fumetti” – fu pensato per i pendolari che si recavano a lavoro in treno in modo da occupare quell’ora di viaggio con la lettura di un giornalino in formato tascabile.
Era il 1° novembre del 1962 quando uscì per la prima volta nelle edicole Il Re del terrore. Solo alcuni mesi dopo, e precisamente nel marzo del 1963 con L’arresto di Diabolik, fece la sua comparsa Eva Kant.
Diabolik ed Eva si incontrano all’Hotel Excelsior. Il criminale viene a conoscenza che la ricca ereditiera possiede il famoso diamante rosa e vuole impossessarsene. Per attuare il suo piano prende il posto di Robert, il cameriere personale che è stato assegnato a Lady Kant per soddisfare tutte le esigenze della ricca e affascinante ospite. Ma succede l’imprevisto. I due si innamorano.
A complicare ulteriormente le cose ci pensa l’ispettore Ginko messo sulle tracce del nemico da Elisabeth, la prima fidanzata di Diabolik e sua convivente che scopre un rifugio segreto di quest’ultimo. Diabolik viene arrestato, processato e condannato a salire sulla ghigliottina. L’amore e l’intervento di Eva saranno fondamentali per la salvezza del Re del terrore, senza di lei la storia avrebbe preso un’altra piega e non sarebbe quella che tutti noi conosciamo.
L’arresto di Diabolik non è il solito albo. Assieme al primo numero, Il Re del terrore, si conquista anche lui la qualifica di caposaldo del fumetto, non fosse altro perché al loro interno facciamo la conoscenza della coppia criminale più famosa e più longeva di sempre (che ha il pregio di essere ancora unita dopo la bellezza di sessantuno anni).
Adesso, stare ad analizzare le ragioni che hanno portato questo fumetto ad un successo così enorme non è così semplice come si crede. Fatto sta che alle sorelle Giussani, ad Angela in primis perché sua sorella Luciana la affiancò solo a partire dal quattordicesimo numero della serie, va riconosciuto non solo un grande merito, come più volte si è sottolineato negli anni in numerose recensioni, ma anche una strabordante genialità.
Diabolik è ricco di contenuti, dettagli, scene, schemi, regole… uno dei punti a suo favore è quello di avere una struttura solida alla base per poter costruire una storia. E tutti gli elementi devono andare ad incastro, altrimenti il puzzle non riesce.
Scrivere per Diabolik e di Diabolik non è semplice: c’è una parte tecnica, una parte analitica, una parte pragmatica e pure una parte sentimentale. Diabolik ed Eva sono molto simili, hanno un vissuto uguale che li ha segnati entrambi (ed è forse questo particolare che fa sì che si riconoscano) la coppia complementare per eccellenza; eppure, come tutte le coppie, litigano, hanno punti di vista diversi, lei impulsiva, lui razionale e misurato. Tutti questi elementi sono difficili da far combaciare in una storia.
Se poi consideriamo gli altri personaggi che ruotano attorno ai protagonisti (gangster, criminali, ricchi possidenti, vip, giornalisti, bambini, anziani e i reietti della società) esclusi Ginko e Altea che possiamo considerare a tutti gli effetti anche loro protagonisti, nonché i personaggi che ormai sono diventati un must della serie e che ciclicamente ritornano (Bettina, Sibilla, Valentino, Saverio, Dolores, Rudenko, Nina) le difficoltà diventano ancora maggiori.
È importante tenere in conto che già sia lui (Diabolik) sia lei (Eva) hanno delle personalità molto peculiari: ambedue molto forti, astuti, passionali, volitivi, testardi, ma dai tratti ben marcati. Definire Diabolik caparbio è uguale sotto il profilo semantico, ma sotto il profilo caratteriale la caparbietà di lui è diversa da quella di Eva, dove nella sua forza è mescolato anche il suo lato dolce e femminile. Proprio per questa sua dolcezza alcuni personaggi hanno avuto scampo dalla crudeltà di una razza di gente che aveva poco di umano, penso ad esempio all’albo L’isola degli uomini perduti (aprile, 2005), Testimone d’accusa (agosto, 2001), Un piccolo imprevisto (agosto, 2002), Al quarto mese (agosto, 2008), Il prezzo dell’inganno (novembre, 2008), Un uomo violento (maggio, 2012) e molti altri. E quasi sempre Eva si è scontrata – duramente – col suo compagno che la pensava diversamente da lei, seppure innamorato alla follia della sua donna.
E poi c’è una cosa che non riesco proprio a fare a meno di Eva quando la penso: è riuscita a conquistare Diabolik spiazzandolo. Proprio lui, il più diabolico di tutti gli esseri viventi (nelle prime serie è davvero cattivo e anaffettivo) che si sorprende, per primo, di avere un cuore.