Charlie Brown
"Solo gli imbecilli non hanno dubbi"
"Ne sei sicuro ?"
"Non ho alcun dubbio!"
(Luciano De Crescenzo)
Processo per stupro è uno spettacolo anomalo perché si ha l’impressione di non assistere ad uno spettacolo ma ad un processo. Nelle note di regia si legge che l’intento è quello di diventare testimone di un linguaggio adoperato quarant’anni fa in un processo penale e di reinventarlo attraverso la parola recitata. Ho come l’impressione però che non sia solo questo…sbaglio, o c’è dell’altro?
C: Sicuramente oltre al linguaggio l’intento è continuare a provocare rispetto all’argomento, perché tanti passi avanti sono stati fatti anche se non abbastanza. Innanzitutto si parla di femminismo perché questo processo, quarant’anni fa, fu aperto per la prima volta alle telecamere e fu clamoroso perché parteciparono associazioni di donne che volevano essere considerate parte civile. Allora io farei un distinguo tra la femminista e il maschilista: la femminista è colei che si batte per avere eguali diritti, il maschilista è colui che invece vuole prevaricare. Ecco su questi due principi si batte l’esercizio del potere, non solo dal punto di vista umano della donna, ma anche dei diritti. Quindi è una provocazione a tutto tondo.
R: Ѐ' qualcos’altro nella misura in cui chi accetta l’evocazione del teatro come una realtà. La presenza del teatro sta nella sua attualità, e succede/accade davanti allo spettatore. Miracolosamente la testimonianza può spogliarsi, diventa ancor più viva grazie al teatro. continua a leggere